Caos aerei ed aeroporti, prendiamo il treno e andiamo a visitare alcuni dei Borghi più belli d’Italia senza troppe preoccupazioni.
Come prima meta facciamo un salto in Piemonte, alla scoperta del Borgo di Orta San Giulio. Il paese, in provincia di Novara, è raggiungibile tramite la linea ferroviaria Novara-Domodossola grazie alla stazione di Orta-Miasino. Ciò che rende questo borgo, definito l’acquerello di Dio, una meta privilegiata dell’Italia settentrionale è il suo mix di scorci medievali, palazzi sei-settecenteschi e giardini ricchi di camelie e azalee. Il Touring Club Italiano l’ha, inoltre, insignito della bandiera arancione, destinata alle piccole comunità dell’entroterra nostrano che offrono un’accoglienza di qualità e si distinguono per la loro eccellenza.
Il centro storico di Orta non è raggiungibile con le auto, dal momento che è destinato completamente ai pedoni. A pochi metri dal parcheggio che sovrasta il paese, ci sono diversi sentieri che conducono verso il lago, passando proprio nel bel mezzo del borgo.
Sulle sponde dell’omonimo lago, Orta San Giulio ha un’atmosfera davvero romantica, tra le sue viuzze, dove il tempo sembra essersi fermato, c’è un mondo tutto da esplorare. Il piccolo borgo novarese, possiede un patrimonio storico, artistico e naturale che lo rende una delle mete turistiche per eccellenza. Il centro storico si snoda tra stradine di pietra che arrivano a lambire l’acqua. Il fulcro centrale del paese è Piazza Motta che si affaccia direttamente sulle acque lacustri. Qui sorge il broletto, una piccola costruzione rinascimentale costituita da un portico utilizzato principalmente per il mercato e da un piano superiore chiuso, in cui nei secoli scorsi si tenevano le riunioni dei potenti dell’epoca. Sulla piazza c’è un piccolo porticciolo dal quale, in pochi minuti di navigazione, si può andare all’Isola di San Giulio, detta anche “l’Isola del silenzio” un piccolo gioiello che dista appena 400 metri dalla riva. Attorno a questa piccola isola incantata aleggia una storia molto particolare. Si narra che un tempo l’isola, altro non fosse che uno scoglio abitato da serpi e mostri spaventosi. Nel 390 il Santo patrono del lago, San Giulio, un giorno attraversò le acque del lago sopra il suo mantello e una volta giunto sullo scoglio, fondò una chiesa trasformando l’isola nel centro di evangelizzazione di tutta la regione. Qui il santo, scelse poi di esservi sepolto.
Fra le principali attrattive vi sono la basilica romanica, Villa Tallone, l’ottocentesco Palazzo dei Vescovi e l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae. Quest’ultima è un convento di clausura femminile nel quale le monache che vivono sull’isola tutto l’anno, si dedicano ad attività molto semplici come la preghiera, al confezionamento delle ostie e alla preparazione del pane di San Giulio.
Appena fuori dal paese, sorge la meravigliosa Villa Crespi, una delle strutture più imponenti del luogo. Al suo interno oggi si trova un hotel e il famoso ristorante omonimo gestito dallo chef Antonino Cannavacciuolo.
Proseguendo troviamo la frazione di Legro dalla quale si domina completamente il lago. La piccola frazione è entrata da qualche anno a far parte del circuito nazionale de “I Paesi Dipinti” di cui fanno parte oltre 90 località italiane in cui i muri della città sono stati dipinti da artisti di fama nazionale o da sconosciuti pittori che hanno seguito i corsi di tecnica dell’affresco. Proprio come il borgo di Arcumeggia, frazione di Casalzuigno, Valcuvia, in provincia di Varese, anche Legro d’Orta nel 1998, su iniziativa della Pro Loco locale, ha colorato le sue vie con numerosi affreschi, i quali, hanno come tema principale il mondo del cinema.
A Legro vi aspetta un tour alla riscoperta di pellicole molto famose che hanno fatto la storia del cinema. Si tratta di celebri film che hanno scelto come ambientazione proprio le terre del lago d’Orta. Tra gli interpreti di spicco troviamo attori del calibro di: Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Gianni Morandi, Silvana Mangano, Catherine Spaak, Rock Hudson, Agostina Belli, Teo Teocoli e molti altri ancora.
Passeggiando tra i vicoli di Legro, si possono così ammirare affreschi che ritraggono
scene di: “L’Amante Segreta – 1941”, “Riso Amaro – 1949”, “Una Spina nel Cuore – 1986”, “La Voglia di Vincere – 1987”, “La Spia del Lago – 1950”, “Il Balordo – 1978 ” , “I Racconti Del Maresciallo – 1968 – ”, “La Maestrina- 1942”, “Il Piatto Piange – 1974”,“Addio alle Armi – 1957”.
Gabriel Betti